Una grande vittoria. Per tutto il movimento di giocatori o semplici appassionati. Infatti il parlamento italiano ha appena varato la legge, che impedisce all’erario di effettuare la doppia tassazione per vincite ottenute all’estero nei casinò dell’Unione Europea. Giustizia nel vero senso della parola.
L’Italia si adegua alla Comunità Europea.
Dopo numerosi richiami da parte di Bruxelles, non per ultimo quello della Corte Costituzionale, l’Italia si è adeguata agli paesi membri. Come prevede già il trattato europeo, che vieta la doppia tassazione. In pratica, i giocatori italiani che otterranno vincite all’estero, non saranno più tenuti a dichiararle in Italia, avendo già ottenuto la somma vinta al netto delle tasse.
Sette anni di battaglie per i giocatori italiani
La famosa caccia alle streghe è iniziata nel 2009, con i giocatori azzurri di poker che hanno ricevuto le prime lettere dell’Ufficio dell’Entrate che richiedeva ben il 40% delle somme vinte. Una follia, che si è trasformata nell’operazione allin che per anni ha creato il terrore per i giocatori italiani. Fin da subito però i tribunali italiani hanno dato ragione ai giocatori stessi, appellandosi proprio al divieto di doppia tassazione
I richiami dell’Unione Europea
Un gruppo di giocatori però non si è fermato, visto che lo stesso ufficio dell’entrate non rispettava le sentenze dei tribunali. E così hanno portato la questione fino a Bruxelles. In primis sono arrivati richiami da parte della comunità europea, poi nel 2014 è arrivata la sentenza della Corte Costituzionale, che non solo appoggiava i giocatori, ma obbligava l’Italia ad un cambiamento della legge, onde incappare in pensanti sanzioni. Due anni dopo è arrivata la risposta del governo italiano, con 253 favorevoli alla nuova legge.
La fine di un incubo
Per tutti i giocatori italiani è la fine di una vera e propria persecuzione da parte dell’erario. Quindi tutti i processi in corso non hanno più diritto di esistere, così come la stessa operazione allin. L’unica problematica è legata all’uscita dalla comunità dell’Unione Europea dell’Inghilterra. Bisognerà vedere quali saranno gli accordi bilaterali fra i due paesi.
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